Colonscopia virtuale

Colonscopia Virtuale

A cura del Dott. Emanuele Neri

(emanuele.neri@med.unipi.it)

Che cosa è la Colonscopia Virtuale
La colonscopia virtuale è una metodica radiologica non invasiva, descritta per la prima volta nel 1994 e di uso ormai consolidato nella pratica clinica, che consente di studiare la parete del colon simulando la colonscopia tradizionale. In pratica si tratta di una procedura endoscopica condotta al computer utilizzando immagini di tomografia computerizzata. Essendo una simulazione computerizzata, a differenza della colonscopia tradizionale, la colonscopia virtuale viene condotta senza l’introduzione nel colon di sonde. La metodica non è pertanto invasiva, ma la superficie mucosa del colon viene evidenziata come in una animazione grafica, identica a quella di un film realizzato al computer. Per questo motivo non è possibile identificare stati di iperemia o sanguinamento della superficie mucosa del colon o eseguire procedure come una polipectomia. Si possono però evidenziare le irregolarità della superficie (come nel caso di polipi o tumori), buchi di parete (come nel caso di diverticoli), stenosi e ostruzioni del lume. L’obiettivo fondamentale della colonscopia virtuale è quindi il riconoscimento, con modalità minimamente invasiva, della patologia organica del colon, quali polipi e tumori, in quanto essi, sporgendo all’interno del lume, determinano una circoscritta alterazione del profilo dell’organo che viene riconosciuto alla visione endoscopica simulata.

Come viene eseguito l’esame?

Al paziente viene somministrato per via orale un mezzo di contrasto iodato diluito in acqua e dopo circa 3 ore dalla somministrazione il paziente viene fatto accomodare in sala TC (in casi selezionati è possibile somministrare il mezzo di contrasto iodato per via rettale).

Quando il paziente è sul lettino della TC, attraverso il retto viene introdotta una sonda di piccole dimensioni. Con meccanismo manuale o mediante insufflatore automatico, viene insufflata aria o anidride carbonica.

Utilizzando una bassa dose radiante vengono quindi effettuate due scansioni, a respiro trattenuto, della durata media di 10 secondi ciascuna, sia in posizione supina che prona. L’utilizzo di entrambi i decubiti consente di ottenere un differente posizionamento dell’aria nei vari segmenti intestinali, una ridistribuzione nelle sedi declivi del contenuto fluido e la mobilizzazione di eventuali residui fecali solidi.

La somministrazione di mezzo di contrasto endovenoso viene eseguita solo nei casi in cui venga richiesta una valutazione preoperatoria (stadiazione) di patologie del colon-retto già diagnosticate.

L’esame termina con la rimozione della sonda rettale previo svuotamento del colon dal suo contenuto gassoso.

 

Provoca dolore?
No. L’esame è ben tollerato, perché l’aria o la CO2 vengono insufflate rispettando la tolleranza del paziente; quindi appena avverte dolore o tensione addominale si interrompe l’insufflazione.
Per meglio distendere il colon si può utilizzare un farmaco miorilassante (il Buscopan), ma non è strettamente necessario.

Che cosa deve fare il paziente?
Effettuare una adeguata pulizia intestinale. (Clicca sul link per scaricare lo schema di preparazione)
Si ottiene con una dieta priva di scorie e con l’assunzione di lassativi in una soluzione acquosa. Con gli schemi attuali si consiglia di assumere circa 2 litri di acqua il giorno antecedente l’esame.
La scansione TAC ha una durata di pochissimi secondi e le radiazioni ionizzanti somministrate al paziente sono in quantità notevolmente inferiore rispetto ad un esame TAC dell’addome standard e anche di un clisma a doppio contrasto, perché vengono utilizzati protocolli definiti a bassa dose. Per questo motivo l’esame consente di studiare solo il colon.

Si possono vedere anche gli organi addominali?
Poiché l’esame viene eseguito a dose di radiazioni molto bassa non è possibile studiare i parenchimi addominali. Si possono solo identificare alcune eventuali patologie extracoliche con una valutazione grossolana, che può richiedere comunque un approfondimento diagnostico ulteriore: aneurismi dell’aorta addominale, calcoli delle vie urinarie o delle vie biliari, etc…

Quali sono le controindicazioni all’esame?
Tutti i casi di aumentato rischio di perforazione.

Quali sono le indicazioni?
Screening del carcinoma colorettale nei soggetti asintomatici di età superiore a 50 anni.
Dopo una colonscopia tradizionale incompleta.
Nei casi di intolleranza alla colonscopia tradizionale.
Aumentato rischio di complicanze alla colonscopia tradizionale.
Alterazioni dell’alvo.
Malattia diverticolare

Cosa consente di identificare?
I tumori del colon
I polipi
I diverticoli
La presenza di un colon tortuoso (dolicocolon) o anomalie anatomiche di vario genere.

Raccomandazioni
L’esame di colonscopia virtuale ha sostituito completamente il clisma a doppio contrasto, perché presenta una più elevata accuratezza diagnostica, maggiore tollerabilità per il paziente e minor dose di radiazioni.

Come prenotare l’esame

Rivolgendosi al CUP (Centro Unico di Prenotazione). Attraverso il CUP è possibile prenotare prestazioni specialistiche ambulatoriali fornite dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.

Per telefono: componendo il numero 050 – 995995
ll servizio di Call Center è attivo dal Lunedì al Giovedì, con orario continuato dalle ore 8.00 alle ore 18.00, il Venerdì dalle ore 8 alle ore 14.
Recandosi direttamente al Punto di Accettazione Unificata CUP/Ricoveri di Cisanello, Edificio 30 ingresso A e Ingresso E, ricordandosi di portare sempre la ricetta del medico, la tessera sanitaria e l’eventuale attestato di esenzione.

Medici radiologi della UO Radiodiagnostica 1 che effettuano l’esame

Dott. Emanuele Neri

Dott.ssa Paola Vagli

Dott.ssa Rossella Scandiffio