La dose in radiologia

Gli esami effettuati in Radiologia, a eccezione delle Ecografie e delle Risonanze Magnetiche, richiedono l’esposizione del paziente ai Raggi X che sono radiazioni ionizzanti, ovvero capaci di interagire con la struttura molecolare dell’organismo.

Le radiazioni ionizzanti sono peraltro presenti in natura sotto forma di “radiazione di fondo”. A titolo di esempio si può dire che ogni settimana ciascuno di noi riceve una “radiazione di fondo” equivalente a due radiogrammi del torace senza mettere piede in Radiologia.

L’interazione delle radiazioni ionizzanti con gli organismi viventi è un fenomeno ben studiato e oggi sappiamo che può aumentare il rischio di sviluppare nel tempo patologie legate alle alterazioni indotte dalle ionizzazioni, se queste non vengono riparate dai meccanismi molecolari specifici di cui tutti noi siamo dotati.

D’altra parte, anche se i raggi X non sono del tutto innocui per la salute, è opportuno ricordare che le dosi di radiazioni somministrate durante gli esami che utilizzano Raggi X sono comunque modeste e che sono tenute sotto costante controllo grazie a sistemi informatizzati di monitoraggio della dose.

Il Medico Radiologo e il Tecnico di Radiologia che si occupano del paziente in Radiologia mettono in atto tutte le misure idonee per ridurre la dose di radiazioni ionizzanti al minimo necessario per ottenere una buona diagnosi, anche grazie all’utilizzo di particolari tecnologie di acquisizione, che consentono di contenere efficacemente tali dosi. Questo consente di eseguire in sicurezza esami radiografici e TC su ogni paziente (compresi i bambini) a eccezione delle donne in gravidanza per le quali l’esame è generalmente controindicato.

Al link sottostante è possibile visionare un video divulgativo dal titolo “Meno è Più”, realizzato da un team di esperti nel 2015:

https://www.youtube.com/watch?v=v8EWL2tnU6s